Ecco una delle notività piu' eclatatanti della riforma Cartabia, l'introduzione art. 366
bis ovvero il Rinvio Pregiudiziale per le cause civili.
E che sia un istituto nuovo e di portata dirimente lo si vedrà nella pratica quotidiana, di certo lo scopo del rinvio pregiudiziale, ad avviso di chi scrive, di chiara matrice comunitaria, è quello di allineare la giurisprudenza delle corti di merito alla Cassazione, e soprattutto, quello di poter anticipare gli effetti di un orientamento giurisprudenziale nei giudizi per i quali, invece, con il vecchio sistema era necessario procedere per gradi.
Vediamo come funziona.
«Il giudice di merito può disporre con ordinanza, sentite le parti costituite, il rinvio
pregiudiziale degli atti alla Corte di cassazione per la risoluzione di una questione
esclusivamente di diritto , quando concorrono le seguenti condizioni:
1) la questione è necessaria alla definizione anche parziale del giudizio e non è stata
ancora risolta dalla Corte di cassazione;
2) la questione presenta gravi difficoltà interpretative ;
E' questo l'ambito che coglie maggiore interesse, ed infatti i dubbi interpretativi, sopratutto quelli inerenti profili di orientamenti contrastanti sono impattatanti nei giudizi di primo grado, ove non vi sia un orientamento dominante.
3) la questione è suscettibile di porsi in numerosi giudizi .
Tale previsione sembra aprire la porta ai procedimenti collettivi, o che riguardano interessi diffusi, si pensi alle class action, sebbene non sia chiaro se possa divenire un precedente vincolante per tutti anche per coloro che non hanno ancora presentato la domanda. Si pensi alle risarcitorie per un fatto di rilevanza che ha coinvolto molti individui non rappresentati collettivamente.
L’ordinanza che dispone il rinvio pregiudiziale è motivata, e con riferimento alla condizione di cui al numero 2) del primo comma reca specifica indicazione delle diverse interpretazioni possibili. Essa è immediatamente trasmessa alla Corte di cassazione ed è comunicata alle parti.
Um ruolo centrale lo avrà la capacità del giudice istruttore di motivare adeguatamente la questione da sottoporre alla Corte di Cassazione.
Il procedimento è sospeso dal giorno in cui è depositata l’ordinanza, salvo il compimento degli atti urgenti e delle attività istruttorie non dipendenti dalla soluzione della questione oggetto del rinvio pregiudiziale.
Il primo presidente, ricevuta l’ordinanza di rinvio pregiudiziale, entro novanta giorni
assegna la questione alle sezioni unite o alla sezione semplice per l’enunciazione del
principio di diritto, o dichiara con decreto l’inammissibilità della questione per la
mancanza di una o più delle condizioni di cui al primo comma.
La Corte, sia a sezioni unite che a sezione semplice, pronuncia in pubblica udienza,
con la requisitoria scritta del pubblico ministero e con facoltà per le parti costituite di
depositare brevi memorie, nei termini di cui all’articolo 378.
Cartabia, Un riforma garantista che avvicina la Cassazione al giudizio di merito.
Con il provvedimento che definisce la questione è disposta la restituzione degli atti al
giudice. Il principio di diritto enunciato dalla Corte è vincolante nel procedimento nell'ambito del quale è stata rimessa la questione e, se questo si estingue, anche nel nuovo
processo in cui è proposta la medesima domanda tra le stesse parti.»
Il principio di diritto ottenuto quindi sarà una "linea guida" vincolate per il giudizio nel quale è stato ottenuto, nonché costituirà precedete vincolante per le medesime parti.
Vedremo la pratica quotidiana quanto utilizzerà tale rimedio, se vi sarà una esplosione di casi "pregiudiziali" oppure se sarà lasciato nell'angolo in attesa di una pronuncia di legittimità di ultima istanza, come accade oggi.
Avv. Aldo Lucarelli
Avvocato Cassazionista
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