Capire se si è stati vittima di un caso di mala sanità non è impresa semplice.
Occorre in in via preliminare capire quale fosse la situazione del paziente, e quale fosse la misura giusta di intervento da parte dei sanitari.
Non ogni caso, per quanto doloroso, porta ad un caso di mala sanità, così come non ogni diagnosi contestata porta ad un errore medico da risarcire, evitare di cadere nelle trappole di facili illusioni risarcitorie è il primo passo.
E' opportuno quindi non cadere preda di facili pubblicità, e ponderare quale fosse la posizione del paziente e quale è stata la risposta del sistema sanitario.
Oggi la legge consente di accedere a consulenze preventive (ATP) per comprendere quale sia la situazione del potenziale danno e procedere quindi ad una mediazione con la controparte medica, e/o l'assicurazione, o l'azienda sanitaria, senza avviarsi in cause legali, il tutto nel giro di poche settimane.
Prima di tutto quindi è necessario rivolgersi ad un consulente medico legale per capire la diagnosi medica ricevuta sulla base della situazione di fatto, e quindi solo dopo aver avuto un consulto medico/legale sarà possibile valutare la possibilità di un risarcimento.
Oggi l'orientamento predominante è quello di attribuire una responsabilità medico/sanitaria, del singolo medico e/o della struttura ove non siano state rispettate le linee guida dettate per quella determinata patologia, oppure ove vi sia una evidente erronea valutazione della situazione clinica del paziente, e quindi una evidente errata diagnosi o un ingiustificato allontanamento dalla migliore prassi medica da seguire.
Sussiste poi il rapporto con le assicurazioni mediche del sanitario e della struttura, e quindi la trattativa su quale sia l'importo del risarcimento del danno risarcibile al paziente danneggiato, o nel caso peggiore agli eredi del malcapitato, vittima di mala sanità.
Rivolgiti a noi - senza alcun impegno - per avere un primo consulto e per orientarti nella ricerca della verità clinica e nel giusto risarcimento.
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