Quando è possibile revocare l'assegno di mantenimento al marito?
Quando invece è dovuto dalla moglie al marito il mantenimento?
Hanno un peso i redditi in nero dei coniugi?
Quesiti che si sentono spesso e che non hanno una risposta univoca.
Per rispondere al quesito va precisato che accade che l'assegno di mantenimento venga concesso durante la separazione e che permanga rivalutato per un lungo periodo o anche dopo il divorzio.
In sede di separazione dei coniugi, l’ex moglie benestante deve versare all’ex marito un assegno di mantenimento con un importo adeguato all’elevato tenore di vita goduto durante il matrimonio, qualora il marito sulla base di un accordo intercorso con la moglie sia dedicato alla cura della famiglia e del figlio, mentre la donna abbia provveduto al mantenimento della famiglia.
Secondo una recente Cassazione (dicembre 2022) infatti, il reddito adeguato cui va rapportato, ex art. 156 c.c., l’assegno di mantenimento a favore del coniuge separato, in assenza di condizione ostativa dell’addebito, è quello necessario a mantenere il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio nella fase temporanea della separazione, stante la permanenza del vincolo coniugale e l’attualità del dovere di assistenza materiale, derivando dalla separazione, solo la sospensione degli obblighi di natura personale di fedeltà, convivenza e collaborazione.
Materia complessa fa valutare caso per caso.
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